La vedova del secondo piano

Quel sabato pareva procedere proprio come l’avevo immaginato.

Monica, mia moglie, era partita la mattina alle 7 per andare a trovare una cara amica ricoverata in una clinica di Bologna e sarebbe ritornata soltanto la sera dopo.
Dopo averla accompagnata alla stazione tornai a casa e per prima cosa iniziai a preparare un buon ragù che mi sarei gustato a cena dopodichè soltanto divano, tv e computer, insomma assoluto relax, proprio come piace a me.
Saranno state le sei del pomeriggio quando sentii suonare alla porta e sbuffando andai ad aprire trovandomi di fronte Mariagrazia, un’inquilina del secondo piano, che da quando un paio d’anni prima era rimasta vedova, ogni tanto veniva a casa nostra per farsi due chiacchiere con Monica.
Devo dire di non averla mai trovata molto simpatica, forse perchè spesso esagera nel piangersi addosso oltre ad essere troppo logorroica; unico punto a suo favore è che malgrado la non più giovane età conserva un fisico asciutto e ancora in forma ma soprattutto non mi dispiacciono affatto le sue gambe, con quella carnagione così chiara, e che non disdegna di mettere in risalto indossando non di rado vestiti piuttosto corti….proprio come in quel tardo pomeriggio settembrino.
Naturalmente cercava mia moglie ma quando le dissi della sua assenza non riuscì a nascondere una certa delusione.
MAR: Peccato, era soltanto per invitarvi dopo cena a bere uno spumantino da me.
Non mi sembrò gentile lasciarla sulla soglia così mi scostai per farla accomodare e subito dopo le chiesi se l’invito era legato a qualche ricorrenza particolare.
MAR: Nulla di eccezionale….visto che oggi sono arrivata alla “tenera età” di 68 anni e mi avrebbe fatto piacere condividere con voi un piccolo brindisi….da sola non è il massimo.
Rimasi nel contempo meravigliato per i suoi anni portati veramente alla grande e un po’ imbarazzato perchè non sapevo se era opportuno farmi avanti per brindare io insieme a lei ma mentre cercavo la soluzione più elegante per trarmi da quell’impaccio fu lei a risolvere subito i miei dubbi…
MAR: Anche se mi farebbe piacere non mi azzardo neppure a chiederti di salire da solo……lo so bene che sei uno che vuole starsene in santa pace…..
Ma quel brindisi mi stava improvvisamente allettando…….
IO: E se ti dicessi che invece mi farebbe piacere?
Mi guardò abbastanza sorpresa poi rispose
MAR: Credi che a Monica possa dar fastidio?
IO: Sai che è gelosa per principio ma visto che si tratta di un semplice brindisi posso anche decidere di non dirle nulla…non ci vedo nulla di male
MAR: Sono molto contenta, adesso mi vado a fare un bel bagno caldo e a mangiare qualcosa…se ti sta bene dalle nove in poi puoi salire quando vuoi.
Le dissi che a quell’ora andava benissimo e lei tornò a casa sua.
Dopo una bella doccia e un bel piatto di tagliatelle al ragù, salii da lei poco dopo le nove e un quarto con una bottiglia di Berlucchi che proprio all’ultimo momento ricordai di avere nel mobile bar.
IO: Mi dispiace che sia ancora da mettere in fresco
MAR: Non dovevi disturbarti ma sono contenta….lo gradisco molto…lo metto subito nel freezer

Poi mi fece accomodare sul suo bel divano a tre posti di tessuto rosso granata e lei nel frattempo andò ad inserire nel lettore dell’impianto stereo un cd di musica classica, dandomi modo di ammirare le sue ancora invidiabili forme tenute così poco nascoste da quel corto vestito di maglina leggera …… mmmmm….l’attempata vedova mi stava facendo eccitare troppo!!
Venne a sedersi sistemandosi sul lato opposto al mio e cominciammo a chiacchierare del più e del meno…… soprattutto lei. Dopo un pò mi disse di avere la necessità di distendere per qualche minuto le gambe sul tavolino di cristallo posto dinanzi al divano chiedendomi se mi avesse dato fastidio. La rassicurai del contrario così lei si sfilò le infradito e facendosi scivolare leggermente sullo schienale si sistemò in quella più comoda posizione.
IO: Hai i piedini di una ragazzina…. complimenti|
MAR: Grazie Claudio, ma ogni tanto mi fanno un pò tribolare per via della circolazione… così sono costretta, soprattutto a fine giornata, a farli riposare insieme alle mie povere gambe.
IO: Non pensi che un bel massaggino sarebbe molto più efficiente?
MAR: Penso di si, qualche volta lo faccio da sola, non è il massimo ma sicuramente costa molto meno……..
IO: Qualcuno dice che me la cavo benino e se ti andasse di provare …. sono più che disponibile.
Girò lo sguardo verso di me sfoderando un sorriso leggermente malizioso…
MAR: Se è gratis…. lo accetto volentieri!
IO: Sono pronto, scendo un attimo a prendere un flaconcino d’unguento profumato per massaggi, chiamo Monica per salutarla e tra cinque minuti sono di ritorno.
MAR: Anche l’unguento…. allora è una cosa seria…. io intanto tolgo lo champagne dal frigo e quando risali lo stappiamo!
Mentre uscivo mi consigliò di mettermi più in libertà visto il caldo afoso che era ricomparso in quei giorni.
Pensai che aveva proprio ragione e prima di risalire indossai una polo e un paio di pantaloncini corti al posto della camicia e dei jeans e ai piedi comode ciabattine da mare a sostituire le ingombranti scarpe da passeggio.

Sul tavolino di cristallo era già pronto il vassoio con il Berlucchi e due flute. Facemmo il primo brindisi di quella calda serata….. e dopo aver nuovamente riempito i bicchieri lei andò a rimettere la bottiglia in fresco. Era arrivato il momento di dedicarmi ai suoi piedini bisognosi di un pò di sollievo.
Mi sedetti ben composto su un lato del divano e a quel punto dissi a Mariagrazia che poteva poggiare i piedi sulle mie gambe. Si levò le ciabattine e si distese poggiando la testa sul bracciolo e subito dopo i miei pantaloncini accolsero le sue sensuali estremità.
Iniziai a toccarli molto delicatamente sul dorso e sotto la pianta per poi dedicarmi un poco alle dita minute dei suoi piedini con quelle molto più vigorose delle mie mani. Erano curati alla perfezione come perfette trovai le sue unghie laccate e lucidissime.
MAR: Ma lo sai che sei bravissimo?
Lo disse a voce bassa, quasi sospirando.
In quei tre o forse quattro minuti il mio sguardo era rimasto concentrato solo in quel punto e quando, alle sue parole, lo spostai sul resto del suo corpo sussultai all’istante. Nel distendere le gambe verso di me il suo mini vestito evidentemente non aveva fatto altrettanto…. lasciandomi godere della inaspettata visione di quelle mutandine di seta bianca sotto le quali il trasparire dell’oscuro cespuglio mi portò ad una eccitazione immediata.
Fortunatamente Mariagrazia, completamente abbandonata al mio “massaggino”, se ne stava ad occhi chiusi e per qualche istante potei continuare ad osservare quello spettacolo in mezzo alle sue gambe……..e per evitare inmbarazzi successivi volli interrompere un momento con la scusa di sorseggiare un po’ di spumante. Le spostai i piedi per potermi sporgere verso il tavolino. Lei probabilmente si accorse di essersi quasi “denudata” si tirò il bordo del vestito verso le ginocchia nel momento in cui si rimetteva seduta per gustarsi con me ancora un pò di “bollicine”.
MAR: Ma hai già finito?
IO: Nooooooo, era solo un breve preliminare…… adesso sarò più professionale…
Ridendo poggiai sul tavolo il mio bicchiere ormai vuoto, lei sorseggiò le ultime gocce e fece altrettanto. Ci rimettemmo subito posizionati come prima ma stavolta la vidi attenta a non scoprirsi oltre il lecito.
Stavolta le mie mani cominciarono a muoversi più decise di prima e dopo qualche minuto notai la sua mano destra abbandonare la spalliera del divano per spostarsi appena sopra il ginocchio tenendo l’altra poggiata appena sotto il suo petto. Io pian piano spostai i suoi piedi dalle mie gambe verso la mia pancia concentrandomi nuovamente sulle dita ora quasi impercettibilmente sudate insieme alla pianta.
MAR: Vorrei andare a lavarmeli, credo sia meglio per te!
Per tutta risposta li avvicinai al mio volto e iniziai ad annusarli voluttuosamente in ogni punto, sopra….sotto….tra le dita…..
IO: Hanno un profumo stupendo…. non pensarci neppure!
Rimase in silenzio per alcuni secondi poi quasi con vergogna cominciò a sussurrare….
MAR: Claudio, ho paura a dirlo ma ti devo confessare una cosa……
IO: Non devi avere paura di nulla….dimmi pure….senza problemi
Ancora attimi di silenzio prima di ascoltare la sua sofferta confessione….
MAR: Mi stai facendo eccitare in un modo inimmaginabile!!!!!
IO: E questo ti fa paura? Io credo di essere eccitato come e più di te!!!!!
MAR: Fermiamoci qui, ti prego, hai trent’anni meno di me e una moglie dolcissima e che mi è amica….. non mi sembra giusto tutto questo…
IO: Forse non è giusto ma in questo momento desidero soltanto continuare a godermi con te questa serata che trovo straordinariamente colma di erotismo….. è il tuo compleanno… e tutti e due abbiamo la stessa voglia…sei davvero convinta di doverci fermare proprio ora?
Mariagrazia si coprì il volto con la mano che prima poggiava sul vestito come a voler meditare sulle mie parole….. poi emise un lungo sospiro che l’aiutò a riprendere fiato….
MAR: No Claudio, non mi voglio fermare!!!!
Ripresi ad accarezzarle i piedi ora poggiati sul mio petto, vidi la mano che poco prima le copriva il viso scivolare in basso per poggiarsi all’altezza del ventre mentre l’altra andò a nascondersi sotto il vestito fermandosi all’interno della coscia destra. Mi chinai quel poco che mi consentisse di inebriarmi ancora del conturbante odore dei suoi piedini sempre più sudati e quando finalmente mi decisi percorrerli con la mia lingua il mio pene divenne duro in pochi istanti. Li leccai provando un gusto sublime che crebbe ancor di più quando. una ad una, presi a succhiarle tutte le dita e a quel punto vidi il repentino movimento della mano di Mariagrazia per spostarsi proprio nel mezzo delle sue cosce ancora nascoste da quel vestitino ormai divenuto superfluo. Cominciò a toccarsi aprendo istintivamente le gambe….il mio sudore non provocato dal caldo ma dall’eccitazione aumentò il suo incedere nel vedere quel dito medio strofinarsi lungo quel tratto di seta già umida. La mia inaspettata compagna di quella notte da favola aprì un momento gli occhi incontrando subito il mio sguardo “estasiato”, mi sorrise e smise di toccarsi spostando la sua mano nuovamente sulla spalliera del divano….. ora la bagnata trasparenza di quella seta mi stava mostrando quel cespuglio nero diviso da un solco roseo spaventosamente dilatato!!!!!!!!
Si alzò quasi di scatto e rimettendosi le infradito mi disse che doveva andare un secondo in bagno chiedendomi intanto di riempire i bicchieri…… cosa che feci molto volentieri.
Tornò in salotto dopo una decina di minuti almeno. Dai movimenti provenienti dal bagno avevo capito che si era voluta fare una veloce doccia anche perchè le punte dei suoi capelli lunghi solo sino alle spalle erano in qualche punto leggermente bagnate. Mancava ormai poco alla mezzanotte e io ridendo le ricordai che quello era l’ultimo brindisi dedicato al suo compleanno.
MAR: Allora finiamo la bottiglia entro dieci minuti…… vorrà dire che dopo la mezzanotte il mio modesto spumante dolce lo berremo brindando solamente a questa pazza e quasi inverosimile serata….
Mariagrazia riportò in cucina bottiglia e flute ormai vuoti e quando rientrò nel salottino feci il cenno di rimettermi a sedere sul divano lei mi afferrò la mano per accompagnarmi nella sua stanza…..
MAR: Qui forse si sta un pò più comodi……
Così dicendo si andò a sedere nel centro del suo lettone e muovendo la mano mi fece cenno di accomodarmi lì sopra con lei. Non aspettavo altro.
MAR: Vuoi continuare il massaggio qui?
IO: Soltanto ai tuoi dolci piedini?
MAR: Decidi tu dove vuoi…..
Le sollevai il vestito di maglina sfilandoglielo per poi riporlo sul fondo del letto. Il suo seno nudo e chiaro come il resto della sua pelle lo trovai perfetto per i miei gusti… non eccessivamente prosperoso e con i capezzoli non troppo accennati…. l’aiutai a distendersi….. si era cambiata le mutandine…. sempre di seta ma di un rosa tenue…. e in trasparenza l’ombra del suo cespuglio…. e la mia voglia ebbe il sopravvento sul “massaggio”….. dovevo subito annusare e assaporare tutto il resto del suo corpo.
Quasi le feci male nella foga di sedermi su di lei ancora vestito per poter iniziare a leccarla sul collo, sulle spalle e poi sul seno iniziando a succhiarle quei capezzoli che sentii inturgidirsi tra le mie labbra…. poi andai più giù per provare i suoi sapori più nascosti…sentii le sue mani quasi strapparmi la Lacoste di dosso e subito dopo afferrarmi e slacciare il bottone che teneva chiusa la parte superiore dei miei pantaloncini…. mi abbassai la lampo e li tolsi gettandoli lontano….. scesi un attimo dal letto per sfilarmi gli slip… il mio cazzo era turgido all’inverosimile… dal mio glande vidi uscire le prime gocce premonitrici….. le vide anche Mariagrazia che alzò il busto per piegarsi verso me…. afferrò le mie natiche con le sue piccole mani e la sua lingua andò a pulire quel mio liquido di piacere prima di sentire la sua bocca vogliosa impossessarsi del mio membro ancor più voglioso….. mi tirai indietro e la spinsi risoluto sulle lenzuola, le aprii le gambe e finalmente tuffai il mio viso in mezzo alle sue cosce……
Le mie narici apirarono l’odore più gratificante mai sentito e la mia bocca fu riempita dall’umore più libidinoso mai assaggiato….. me ne ci cibai in modo forsennato fino a quando sentii Mariagrazia implorarmi di possederla.
Fui subito sopra di lei e la penetrai immediatamente…. il mio membro pulsante scivolò in fondo alla sua caverna infuocata…. la sua bocca andò a cercare la mia prendendo possesso della mia lingua impastata dal suo intimo succo….. le unghie delle sue mani quasi penetrarono la mia schiena….le sue gambe avvinghiate intorno al mio bacino cominciarono a tremare come tutto il resto del suo corpo……poi staccò la sua bocca dalla mia per emettere subito dopo un gemito irreale e mentre il suo orgasmo quasi spasmodico la travolgeva totalmente io cominciai a inondare la sua immensa fica, chissà da quanto tempo inviolata, da una incredibile serie di schizzi del mio bollente sperma.
Trascorsero almeno cinque minuti prima che i nostri corpi trovassero la forza di dividersi dopo quell’amplesso così appagante e coinvolgente……
Indossai i miei vestiti mentre Mariagrazia si mise addosso solo una t-shirt che a malapena le copriva il pube.
Tornammo in salotto e poco dopo ci gustammo beati un bicchiere del fresco spumantino dolce…….non commentammo quanto era appena accaduto…..tutto era stato talmente bello che ad entrambi sembrò la cosa più giusta per non scalfire quell’atmosfera stupenda e forse difficilmente ripetibile. Mi congedai da lei dandole un semplice ma tenero bacio sulle labbra.
Scendendo i primi gradini mi voltai solo un momento per osservare pensieroso la porta ormai chiusa della “vedova del secondo piano”…………………………………………………………….

Incontri

Data di pubblicazione: 27 November 2024

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